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Come lavoro: attenzione al sintomo e cambiamento profondo

  • angeladesanta
  • 22 gen
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 24 gen

Quando intraprendo un percorso terapeutico con i miei pazienti, il mio obiettivo non è solo quello di alleviare il loro malessere, ma di guidarli verso una trasformazione profonda che permetta loro di vivere una vita più piena e soddisfacente. Per questo motivo, nel mio approccio terapeutico utilizzo una combinazione di tecniche cognitivo-comportamentali (TCC) e analisi transazionale (AT).


Questi due modelli psicoterapeutici, pur essendo distinti, si integrano perfettamente, offrendo al paziente sia un supporto nella gestione dei sintomi immediati, sia una comprensione profonda delle radici del problema psicologico.


Tecniche Cognitivo-Comportamentali: Un Approccio Pratico e Focalizzato sulla Gestione dei Sintomi

Le tecniche cognitivo-comportamentali (TCC) sono ampiamente riconosciute per la loro efficacia nel trattamento di una varietà di disturbi psicologici, in particolare per quelli legati a ansia, depressione, stress e fobie. Questo approccio si basa sul principio che i pensieri, le emozioni e i comportamenti sono strettamente interconnessi: cambiando il nostro modo di pensare, possiamo modificare anche i nostri comportamenti e le nostre emozioni. La TCC si concentra sull'identificazione e sul cambiamento dei pensieri disfunzionali che possono contribuire a mantenere il disagio psicologico.

Ad esempio, un paziente che soffre di ansia potrebbe avere pensieri catastrofici e distorti, come "Se faccio un errore, sarà la fine del mondo". La TCC interviene per aiutare il paziente a identificare questi pensieri automatici, metterli in discussione e sostituirli con pensieri più realistici e funzionali, come "Posso commettere degli errori, ma ciò non significa che tutto vada a rotoli". Inoltre, la TCC aiuta i pazienti a mettere in atto strategie comportamentali che consentono loro di affrontare situazioni ansiogene in modo più efficace, come nel caso di esposizioni graduali a situazioni temute o nell'adozione di tecniche di rilassamento.

L'aspetto più potente della TCC è la sua capacità di portare risultati concreti e rapidi. I pazienti iniziano a notare un miglioramento della loro qualità della vita anche dopo poche sessioni. La TCC fornisce strumenti pratici che possono essere applicati quotidianamente, dando ai pazienti un senso di controllo e di empowerment.

Tuttavia, la TCC si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi a livello cognitivo e comportamentale, senza sempre entrare in profondità nella comprensione delle origini emotive di tali sintomi. Sebbene possa essere estremamente efficace per ridurre il malessere nel breve periodo, non sempre riesce a intervenire sui meccanismi psicologici profondi che alimentano il disturbo a lungo termine. Per questo motivo, ritengo che sia fondamentale integrare la TCC con un altro modello terapeutico: l'Analisi Transazionale.


L’Analisi Transazionale: Andare alle Radici del Problema Psicologico

L’Analisi Transazionale (AT) è un modello psicoterapeutico sviluppato dal dottor Eric Berne negli anni '50 che si concentra sulle relazioni interpersonali e sui processi psicologici che influenzano la nostra vita quotidiana. L'AT si basa sull'idea che ogni persona possieda tre stati dell'Io principali: l’Adulto, il Genitore e il Bambino. Questi stati dell'Io non sono solo metafore, ma rappresentano modi specifici di pensare, sentire e comportarsi che sono influenzati dalle nostre esperienze passate.

1. L'Adulto è il nostro stato razionale e analitico, che valuta la realtà in modo obiettivo e prende decisioni basate su fatti e logica.

2. Il Genitore è influenzato dalle figure autoritarie della nostra infanzia, come i genitori o altre persone significative. Esso può essere sia affettivo (quando è amorevole e protettivo) che critico (quando è severo e giudicante).

3. Il Bambino rappresenta il nostro lato emotivo e impulsivo, quello che esprime desideri, paure e bisogni infantili, e può essere sia libero (espressione spontanea e gioiosa) che adattato (quando risponde in modo rigido e sottomesso agli altri).

In AT, il comportamento di una persona è visto come il risultato di interazioni tra questi stati dell'Io, sia interni che esterni. Quando un individuo soffre di disturbi psicologici, spesso lo fa perché i suoi stati dell'Io sono in disarmonia. Ad esempio, una persona con bassa autostima potrebbe essere dominata da un Genitore Critico interno che le dice "Non sei abbastanza brava", rendendo difficile per l'Adulto razionale contrapporsi a questi giudizi negativi. In questo caso, l'analisi transazionale aiuta il paziente a riconoscere questi schemi e a ristabilire un equilibrio tra i suoi stati dell'Io.

Un altro aspetto centrale dell'AT è l’analisi delle transazioni: cioè, gli scambi comunicativi che avvengono tra due o più persone. La qualità delle transazioni (positive o negative) può influenzare profondamente il nostro benessere psicologico. Le difficoltà relazionali spesso nascono da transazioni disfunzionali, che si verificano quando i pazienti rispondono agli altri non con il loro stato dell'Io Adulto, ma piuttosto con reazioni da Bambino o Genitore, ripetendo dinamiche di conflitto o sottomissione.

L’AT, quindi, non solo aiuta a comprendere le radici emotive e familiari dei problemi psicologici, ma offre anche degli strumenti per trasformare i modelli disfunzionali e per sviluppare modalità relazionali più sane. L’obiettivo è quello di aiutare i pazienti a passare dall’autocritica e la passività a un più sano autocontrollo e autorealizzazione, permettendo loro di operare come adulti più consapevoli e autonomi.


L’Integrazione di TCC e AT: Un Percorso Completo di Guarigione

Unendo la TCC e l’AT, i miei pazienti possono beneficiare di un percorso terapeutico che non solo gestisce il sintomo a livello pratico, ma offre anche una comprensione profonda dei motivi che li sottendono. Mentre la TCC aiuta a rompere i circoli viziosi che alimentano i sintomi nel presente, l’AT permette di esplorare e ristrutturare le dinamiche interpersonali e intrapsichiche che li hanno originati.

Questo approccio integrato è particolarmente utile in trattamenti di lunga durata, poiché permette di affrontare il sintomo nel breve periodo, ma di lavorare anche sulla trasformazione profonda dell'individuo. Un esempio di tale integrazione potrebbe essere il trattamento di un disturbo d’ansia: sebbene la TCC possa aiutare il paziente a gestire l'ansia immediata attraverso tecniche di rilassamento e ristrutturazione cognitiva, l'AT consente di esplorare se l'ansia è alimentata da esperienze passate di emotività non riconosciuta o da un Genitore Critico che continua a giudicare e limitare il paziente.


L’approccio integrato di TCC e AT è una potente combinazione che offre un trattamento completo, in grado di affrontare sia i sintomi immediati che le radici profonde del malessere psicologico. Se da un lato la TCC fornisce strumenti concreti per gestire il malessere nel presente, dall’altro l'AT esplora le dinamiche relazionali e familiari che continuano a mantenere in vita tali disagi. Unendo questi due modelli, i pazienti possono percorrere un cammino di guarigione profonda, passando dalla gestione dei sintomi alla trasformazione emotiva e psicologica a lungo termine. Se senti di essere bloccato nei tuoi schemi di pensiero o nei tuoi comportamenti, un percorso terapeutico che integra TCC e AT potrebbe essere la chiave per liberarti dal malessere e ritrovare una vita più soddisfacente.



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