Ma io, soffro di insonnia?
- angeladesanta
- 20 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 24 gen
L’insonnia, intesa nell’accezione comune di incapacità a dormire di notte, è sicuramente il disturbo del sonno più diffuso.
È stato stimato che nella popolazione italiana solo la metà delle persone intervistate riferirebbe di non aver avuto alcun problema di sonno nell’anno precedente (Devoto e Violani, 2009).
Eppure non tutti loro riferirebbero di soffrire di insonnia, perché spesso chi dorme male considera questa incapacità come una caratteristica personale con cui si è imparato a convivere con rassegnazione, o come un disturbo fastidioso ma sopportabile che non necessita di particolari cure.
Per alcuni invece può diventare un problema rilevante e con conseguenze molto negative sul benessere personale. Facciamo quindi un po’ di chiarezza. Quando si può dire di soffrire di insonnia?
I sintomi sonno-correlati che caratterizzano l’insonnia riguardano tre tipi di difficoltà:
difficoltà di addormentamento (insonnia da inizio del sonno)
risvegli notturni frequenti (insonnia da mantenimento del sonno)
risveglio finale precoce (insonnia con risveglio precoce)
La combinazione dei tre tipi di difficoltà di sonno, anche detta insonnia mista è sicuramente la più comune.
Ma come distinguere la vera e propria insonnia da una condizione di cattivo sonno che tutti in vita nostra abbiamo ahimè sperimentato?
L’insonnia viene definita tale quando si presentano le seguenti condizioni:
la persona patisce la difficoltà anche quando avrebbe l’opportunità di godere di condizioni e quantità adeguate di sonno (ne consegue che essere svegliati frequentemente da un partner che russa o si muove molto non rientra nelle manifestazioni dell’insonnia)
il disturbo si verifica frequentemente e per un certo periodo di tempo
alle notti insonni conseguono disfunzionalità nella giornata successiva (stanchezza, malumore, difficoltà cognitive).
Curioso come la durata del sonno non rientra tra i parametri quantitativi da considerare una fase di diagnosi dell’insonnia. Perché?
Per due motivi: la quantità di sonno necessario varia molto in base all’età ma anche alle caratteristiche individuali di ciascun individuo e in secondo luogo la ricerca sperimentale e la clinica indicano che il sonno di cattiva qualità non è determinato dal dormire meno di otto ore, bensì dalla frammentazione del sonno e dal trascorrere molto tempo svegli aletto nel periodo destinato al sonno.
Puoi risolvere il tuo problema di insonnia anche senza l’uso di farmaci, grazie al trattamento cognitivo-comportamentale.




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